Tina Rocci, prima donna italiana divorziata
Sono passati esattamente 50 anni dalla legge che introdusse il divorzio in Italia. La sua approvazione definitiva avvenne alla Camera il primo dicembre del 1970, al termine di una seduta parlamentare che durò oltre 18 ore.
Un percorso legislativo tortuoso che cambiò la vita a molte persone, tra cui quella di Tina Rocci, prima donna divorziata in Italia.
All’età di 20 anni, dopo otto mesi di fidanzamento, Tina Rocci arriva al matrimonio: “ho indossato l’abito bianco tormentata dai dubbi. Non ero convinta. Ci sono cose che capisci a pelle. Non servono grandi motivi. Però i parenti ripetevano tutti la stessa storia: “È la paura della sposa. Non ti preoccupare. Passerà”.
E invece, nonostante divorziare all’epoca fosse uno scandalo, sistemare i cocci, come le consigliarono i genitori, non fu mai un’opzione per Tina Rocci che sempre più spesso si rifugiava nella sua vecchia casa per passare qualche notte senza il marito.
“Non mi piaceva il fatto di vivere con la madre di mio marito, sotto lo stesso tetto. Ma non è questo il punto. Ci si lascia perché non si ha proprio nulla in comune. Io e il mio primo marito eravamo due estranei prima di sposarci e lo siamo rimasti. Non c’era nulla di sbagliato in lui. Ma insieme eravamo sbagliati”.
È il 7 gennaio 1971 quando Tina Cocci chiese il divorzio: “Non avrei mai accettato di vivere la mia vita in quella galera di infelicità.”
Il matrimonio era avvenuto da circa tre anni quando andarono dagli avvocati per chiedere la separazione legale, dopo di che si salutarono in strada e non si videro mai più.
A metà febbraio arrivò la notifica del divorzio, che permise a Tina Cocci di sposare l’uomo che in realtà amava: Paolo Perotti.
«Con lui è stato l’opposto. Mi sono sentita subito a mio agio. Con Paolo è stato tutto quasi perfetto».
È domenica 20 giugno 1971 quando tra i titoli dei quotidiani comparve la notizia che la prima divorziata convolava a nuove nozze: “ero emozionata, ma sicura. Con Paolo siamo stati bene per 21 anni. Non ho più amato nessuno e va bene così. Grazie alla legge sul divorzio sono stata una moglie felice”.