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Riappropriamoci dei nostri corpi: un viaggio alla scoperta del piacere femminile

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Nell’ultimo periodo abbiamo iniziato un viaggio per sfatare miti, decostruire stereotipi e infrangere tabù sulla sessualità e il piacere femminile.

Per iniziare è fondamentale avere consapevolezza del nostro corpo e capire come siamo fatte: scopriamolo insieme!

Una delle prime idee che vogliamo scardinare è la credenza che le parole “vulva” e “vagina” siano sinonimi.

Quando parliamo di vulva intendiamo la parte esterna, visibile ed esposta dell'apparato genitale femminile, potremmo definirla come la porta della vagina.

Oh sì

La vulva, come possiamo vedere dalla grafica, è formata da divere parti.

Il/La Clitoride (1) che è l’organo sessuale principale per il piacere della donna. Si tratta di un corpo erettile che ha una parte esposta e una nascosta. Quella visibile si trova nella parte superiore della Vulva, nel punto di congiunzione delle piccole labbra.

Le Grandi Labbra (2) sono pieghe carnose di tessuto, relativamente ampie, che racchiudono e proteggono gli altri organi genitali esterni. Contengono ghiandole che producono secrezioni lubrificanti e dopo la pubertà, si ricoprono di peluria.

Eccoci finalmente alla Vagina (3) che è un condotto che mette in comunicazione l'ultima parte dell'utero con l'ambiente esterno all’organismo. Rappresenta la cavità accogliente durante il rapporto sessuale, e la via d’uscita del sangue mestruale.  È un organo molto elastico, capace di dilatarsi al momento del parto permettendo l'espulsione di feto e placenta.

L’Orifizio uretrale (4) trasporta l’urina dalla vescica all’esterno; si trova sopra e davanti all’apertura vaginale.

Ed infine, ma non per importanza, le Piccole Labbra (5) che possono arrivare ad un’ampiezza di 5 cm (ognuna di noi è diversa!). Si trovano all’interno delle grandi labbra e circondano le aperture della vagina e dell’uretra. Una ricca vascolarizzazione conferisce alle piccole labbra diverse varianti del colore rosa.

Conoscere i nostri corpi, le nostre identità di genere e i nostri orientamenti che presentano molteplici legittime variabilità, è importantissimo per riconoscere i nostri desideri.

MasturbazionePRONTA

Una via per trovare la nostra personale strada verso il piacere è sperimentare e sperimentarsi attraverso la masturbazione.

Tabù e stereotipi da sempre cercano di guidare e limitare la sessualità femminile identificando l’autoerotismo come qualcosa di peccaminoso o inadatto alle donne.

Ciò porta molte di noi a provare inibizioni, sensi di colpa, vergogna e la convinzione di fare qualcosa di "sbagliato" rispetto all'esperienza della sessualità.

Se uniamo queste emozioni alla generale ignoranza culturale del clitoride possiamo inquadrare meglio il fenomeno dell'orgasm gap e dell'anorgasmia femminile.

Con il termine orgasm gap intendiamo un fenomeno sociale che si riferisce alla disparità esistente tra uomini e donne in termini di soddisfazione sessuale, ovvero, la frequenza diseguale nel raggiungimento dell'orgasmo.

Il 95% degli uomini raggiunge l’orgasmo durante un rapporto eterosessuale, contro il 65% delle donne.

Ma ricorda: le donne non provano meno piacere perché sono fatte così!

Molte donne non conoscono il loro corpo e non sanno di cosa hanno bisogno per godere.

La masturbazione è un ottimo modo per iniziare a scoprirlo!

La sua demonizzazione è essenzialmente una costruzione sociale e culturale che ha il potere di fermare le nostre mani e bloccare le nostre fantasie, ma, in realtà masturbarsi fa molto bene, perchè il piacere attiva la produzione di ormoni che aumentano considerevolmente il benessere psicofisico di ogni essere umano!

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E poi “Le donne, si sa, hanno meno desiderio sessuale”, quante volte abbiamo sentito questa frase?

Forse talmente tante che noi stesse finiamo per crederci!

Questo è l’ultimo stereotipo che vogliamo sfatare attraverso questo percorso.

Dobbiamo infatti ricordare che il piacere femminile è una questione di potere: la tradizione vuole che il ruolo della donna sia quello di essere “sessualmente desiderata” piuttosto che di “desiderare sessualmente”. Questa credenza è radicata a tal punto che per molte donne diviene una desiderabilità sociale.

Inoltre, partendo dall’erronea ipotesi che la donna abbia geneticamente un desiderio sessuale più basso dell’uomo, si crede che la sua sessualità sia più finalizzata al mantenimento del rapporto di coppia piuttosto che ad un’espressione del proprio piacere.

Tutto ciò perché il desiderio sessuale viene fatto risalire all’azione del testosterone, più presente nell'uomo.

Ma è necessario sottolineare che il desiderio sessuale è una risposta complessa e multifattoriale, influenzata solo in parte dai valori ormonali.

Stiamo parlando di un processo circolare che può essere stimolato e acceso in conseguenza di situazioni reputate sessualmente stimolanti.

Il desiderio sessuale femminile viene definito “responsivo”, ovvero direttamente influenzabile (positivamente o negativamente) da una visione soggettiva dell’esperienza che la donna sta vivendo.

Credere di essere “geneticamente predisposte” ad un minor coinvolgimento sessuale può portare le donne a non dare importanza ai propri bisogni e a intraprendere rapporti anche se non si è pienamente coinvolte.

Le donne si sentono di dover nascondere le loro vere emozioni, cercare di avere sex appeal conformandosi ai canoni estetici, inibire la loro spontaneità sessuale, fingere l’orgasmo, e tanto altro...

La condizione di disparità fra i sessi, fa sì che agli occhi delle donne questi comportamenti appaiano come necessari.

Il nostro obiettivo è quello di aiutare a raggiungere una maggiore consapevolezza emozionale e a scardinare alcuni meccanismi che si innescano in una società maschilista e patriarcale come la nostra.

I nostri orgasmi sono atti di resistenza!