A un anno dalla DAD: i percorsi di prevenzione della violenza del Centro Veneto Progetti Donna
A causa dell’emergenza sanitaria e della conseguente chiusura delle strutture scolastiche, la didattica a distanza è diventata, purtroppo da un anno ormai, all’ordine del giorno. Come abbiamo raccontato QUI, anche i nostri percorsi e laboratori di prevenzione hanno dovuto adeguarsi a questa modalità, e portare alle classi tematiche come la violenza e gli stereotipi di genere attraverso lo schermo di un computer. La didattica a distanza ha certamente cambiato le dinamiche con cui eravamo abituate a svolgere i laboratori e coinvolgere le classi nelle nostre attività: abbiamo dovuto ripensare a nuove strategie per rendere il laboratorio accattivante e al contempo educativo per le studentesse e gli studenti.
Questa nuova sfida ha portato con sé nuove opportunità, ma anche nuove difficoltà. Infatti, è opportuno per noi sottolineare l’importanza che il rapporto ravvicinato, in presenza, ha per i percorsi a scuola. La relazione che si instaura all’interno dei percorsi nelle scuole permette di entrare in empatia con i ragazzi e le ragazze, cogliere sfumature di significato nelle loro esperienze che, altrimenti, perderemmo, e avere la possibilità di confrontarsi con la classe in modo diretto, camminando tra i banchi e invitando all’interazione anche chi ha meno interesse nelle tematiche, è una voce fuori dal coro, o ha troppa timidezza per farsi avanti. La presenza in classe, insomma, ci permette di far parte del percorso educativo dei ragazzi e delle ragazze con tutti i mezzi a nostra disposizione, permettendoci di osservare da vicino anche i rapporti tra le studentesse e gli studenti e le dinamiche della classe.
Anche se il contatto diretto e ravvicinato non è stato possibile in quest’anno scolastico, la DAD ha comunque reso possibile una modalità di comunicazione con le classi. Ogni studentessa e studente si collega da casa sua, e ci si ritrova virtualmente nella classe. Questa modalità ha avuto come risvolto positivo il lasciare libertà ad ogni componente della classe di esprimere la propria opinione, senza sentire le pressioni del gruppo, condividendo, in qualche caso, esperienze personali che magari non sarebbero emerse in classe, dove gli sguardi di tutte/i sarebbero stati puntati addosso. Oltre a questo, è comune che le classi siano divise in gruppi di amici/che, e che le studentesse e gli studenti vogliamo omologarsi a un certo standard per essere accettate/i, e la nostra impressione è che la DAD limiti queste dinamiche, restituendo a ognuno/a la possibilità di interagire e condividere le proprie idee in maniera più libera.
Un’altra lezione appresa dalla DAD e dalla digitalizzazione dei nostri percorsi è stata l’enormità delle risorse online che ci hanno permesso di rendere i percorsi più interattivi e trovare nuove strategie attraverso strumenti digitali.
Certamente, un enorme problema riscontrato nei percorsi online con le scuole è quello delle diverse opportunità che le studentesse e gli studenti hanno a casa propria di avere un adeguato portatile e una connessione a internet stabile. Molte studentesse e studenti non hanno possibilità economiche e materiali tali da poter seguire la lezione o il laboratorio in modo appropriato. Per esempio, sono state molte le volte in cui alcune/i componenti della classe hanno dovuto tenere la webcam spenta a causa di un collegamento instabile, o non sono proprio riuscite/i a seguire la lezione a causa di un malfunzionamento del computer. La DAD ha quindi certamente sottolineato una differenza economica e sociale tutt’altro che irrilevante.
La speranza è di poter riprendere a incontrare i ragazzi e le ragazze nel prossimo anno scolastico, facendo tesoro di ciò che abbiamo scoperto insieme a loro rispetto alle loro risorse finora nascoste, e di continuare a lavorare con loro e con gli/le insegnanti per raggiungere il nostro obiettivo: costruire una società più giusta per tutte e tutti in cui la violenza contro le donne non sia più presente nelle nostre vite.
Quest’anno, in questa impresa ci hanno accompagnato 43 classi, e oltre 940 ragazzi e ragazze.
Per sapere di più dei percorsi nelle scuole clicca qui.
Se sei un insegnante e vuoi iscrivere la tua classe ai percorsi, contattaci all’indirizzo
I percorsi nelle scuole quest’anno sono possibili grazie ai seguenti progetti:
- Azienda ULSS 6, con i progetti “PeeRevolution: conoscere al di là degli stereotipi - Edizione II” e “Prevenire la violenza: conoscere al di là degli stereotipi”
- Voucher educativi della Regione del Veneto
- Regione del Veneto, con il progetto “Youth 4 Equality”
Il progetto Youth 4 Equality, che comprendono parte dei percorsi di educazione e prevenzione alla violenza, è finanziato dalla Regione Veneto con risorse statali del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali.
“Per avere un’idea di come la DAD sta cambiando, leggi il report di Parole o_Stili qui”