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Giovani e stereotipi di genere: i dati del Centro Veneto Progetti Donna

Copia di Copia di BASE NEWS

 

Il Centro Veneto Progetti Donna – Auser ha analizzato, senza alcuna pretesa di scientificità, i risultati complessivi dei questionari introduttivi somministrati alle classi che hanno aderito al percorso Conoscere al di là degli stereotipi nell’anno scolastico 2020-2021. 

In particolare, sono stati selezionati gli item più significativi per la rilevazione degli atteggiamenti stereotipati, prendendo in considerazione le risposte fornite da 239 alunni e 294 alunne, appartenenti a 27 delle 43 classi di scuole secondarie di primo e secondo grado della provincia di Padova incontrate nell’A. S. 2020-2021.

Sebbene solo il 3% dei maschi e l’1% delle femmine neghino l’esistenza di forme di discriminazione di genere al giorno d’oggi, i dati testimoniano la persistenza degli stereotipi nelle nuove generazioni, evidenziando un’interiorizzazione più radicata da parte dei maschi.

Per quanto riguarda le caratteristiche fisiche, gli uomini vengono descritti come forti (54,4% delle risposte dei maschi e 53,3% di quelle delle femmine) e sportivi (8,9% delle risposte dei maschi e 14,5% di quelle delle femmine), mentre le donne sono belle o attraenti (51,4% delle risposte dei maschi e 37% di quelle delle femmine) e hanno i capelli lunghi (27,5% delle risposte dei maschi e 9,5% di quelle delle femmine).

Anche se l’immaginario di genere dei ragazzi e delle ragazze attesta che fortunatamente l’intelligenza non è più considerata come una qualità esclusivamente maschile, tuttavia la relazione con l’altro/a e le emozioni rimangono all’interno dell’ambito di dominio femminile.

Esplorando poi l’ambito lavorativo, si rileva che circa 1 ragazzo su 2 (48,5%) afferma che esistano professioni “da uomo” e/o “da donna”. Con questa posizione concorda invece circa 1 ragazza su 4 (27,1%).

Rispetto alla genitorialità,  secondo i maschi ma non secondo le femmine,  emerge  che la madre sia un ‘ruolo naturale femminile’, mentre in secondo piano rimane il ruolo delle donne come lavoratrici. 

Inoltre, anche il cliché “dell’uomo che deve pagare il conto” risulta ancora radicato, stando alla maggioranza delle risposte fornite dagli studenti (53,1%). Al contrario, il 65,3% delle studentesse (rispetto al 42,7% degli studenti) desidera la parità di genere anche in questo contesto, nonostante il 29,3% pensi che dovrebbe essere lui a pagare la cena. 

L’indagine rileva un indicatore positivo, che dimostra la messa in discussione di uno dei più classici stereotipi di genere: la divisione del lavoro domestico all’interno della coppia.

L’opinione più diffusa sia tra i maschi sia tra le femmine è che, quando in una coppia sia l’uomo sia la donna lavorano, entrambi dovrebbero svolgere le faccende domestiche. 

La violenza maschile contro le donne è un fenomeno strutturale che affonda le proprie radici nella nostra cultura, nei nostri valori e nei nostri modelli di relazione tra i generi, che devono quindi essere oggetto di una profonda trasformazione. Sin dall’inizio della sua attività il Centro Veneto Progetti Donna ritiene che l’agenzia educativa per eccellenza possa e debba essere catalizzatrice di questo cruciale cambiamento.