Il parto in anonimato è ancora in discussione?
Vi ricordate della nostra recente campagna informativa sul parto in anonimato?
Nelle ultime settimane la storia di Daniela Molinari ha (ri)acceso il dibattito pubblico sul conflitto tra diritti fondamentali legato ai casi di parto in anonimato.
Daniela ha deciso di cercare la propria madre biologica, spinta da un’urgenza: affetta da una grave forma di tumore, l’ultima possibilità che le è rimasta è una terapia sperimentale che richiede la mappatura del codice genetico di almeno uno dei genitori del/lla paziente. Il Tribunale per i Minorenni di Milano, a cui Daniela ha inoltrato la sua richiesta, ha rintracciato e interpellato la madre.
La donna ha confermato la scelta, compiuta 48 anni fa, di rimanere anonima e in un primo momento si è rifiutata di sottoporsi al prelievo di sangue – determinante per l’accesso della figlia alle cure – sebbene le avessero garantito che non sarebbe stata violata la sua privacy.
Legittima e comprensibile la rabbia di Daniela, che, disperatamente aggrappata alla vita, non si è mai arresa a quella che lei aveva definito una “condanna a morte”: ha quindi continuato a sperare in un repentino ripensamento, appellandosi incessantemente alla madre attraverso i mass media.
A colpirci e interrogarci sono stati i commenti di molti/e lettori/trici e giornalisti/e che hanno condannato la madre naturale, esprimendo sentimenti di disprezzo e biasimo nei suoi confronti. La sentenza dell’opinione pubblica è stata pressochè unanime: la donna è colpevole di un duplice abbandono di colei che ha messo al mondo.
La severità dei giudizi immediatamente condivisi, i paragoni e le parole utilizzate attestano ancora una volta la difficoltà di riconoscere questo diritto delle donne e la possibilità che tale scelta sia irreversibile.
L’opinione pubblica sembra non capacitarsi di come sia possibile non acconsentire a un semplice e innocuo prelievo, ignorando cosa possa significare quella “goccia di sangue” per la madre naturale.
Per molte persone è ancora impensabile accettare che non tutte le gravidanze e le maternità condividano lo stesso lieto fine.
Sebbene sia noto che la decisione di rimanere anonima sia frequentemente legata a situazioni di vulnerabilità e di violenza, la posizione assunta dalla madre di Daniela, che ha dichiarato – secondo la stampa – che sarebbe stato troppo doloroso riattualizzare quel periodo della sua vita, risulta ancora difficile da comprendere e rispettare.
Più di 16.000 persone sono andate oltre la condivisa posizione di disapprovazione, firmando la petizione, promossa dal Comitato Nazionale per il diritto alla conoscenza delle Origini Biologiche, Prelievo obbligatorio per la madre di Daniela Molinari. La richiesta è un provvedimento urgente che renda possibile ciò che attualmente la nostra Costituzione* non permette, in quanto attualmente non esiste una disposizione di legge che consenta l’esame coatto del DNA in queste particolari condizioni.
L’eco mediatica di questo caso, malgrado abbia causato la divulgazione di informazioni, relative alla vita della madre biologica, che avrebbero meritato maggiore discrezione, ha il merito di aver acceso i riflettori sul vuoto normativo in tema di accesso alle informazioni sulle madri segrete.
A livello politico ha trovato nuova forza – ed è iniziato ieri – l’iter del disegno di legge presentato nel 2018 al Senato: come già illustrato nella nostra campagna, esso si batte affinché nei casi in cui la madre decida di mantenere il proprio anonimato il/la giudice possa ordinarle di fornire le informazioni sanitarie per tutelare la salute del/lla figlio/a.
Accanto a questa proposta vi è anche un altro disegno di legge che dal 2019 è in attesa di essere discusso.
Fortunatamente non è stato necessario ricorrere alla coercizione per alimentare la speranza di rimanere in vita di Daniela: come ha riportato la stampa il 4 maggio, la madre naturale ha acconsentito di sottoporsi al test genetico, preservando la segretezza della propria identità.
Gli appelli della figlia e gli interventi del Tribunale dei Minorenni di Milano hanno dunque ottenuto il risultato auspicato: tutelare il diritto alla salute della figlia e proteggere la privacy della madre biologica.
Noi, come sempre, ci auguriamo che la signora non “sia stata convinta” o “abbia ceduto” alle pressioni ricevute, come viene riportato da alcune fonti**, ma che abbia trovato le condizioni per esercitare una scelta libera e consapevole.
Note:
* ART. 13: “La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l’autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all’autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto. È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà. La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva”.
ART. 32: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.
**https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/05/04/daniela-molinari-la-madre-biologica-ha-accettato-di-sottoporsi-ai-test-si-accende-la-speranza-di-una-cura-per-il-suo-tumore/6186290/
https://www.ilmessaggero.it/donna/news/tumore_madre_biologica_cerca_donna_rifiuta_poi_acconsente_ultime_notizie-5938202.html
Link della nostra campagna:
https://www.centrodonnapadova.it/news/564-il-parto-in-anonimato-un-diritto-delle-donne.html
https://www.centrodonnapadova.it/news/567-il-parto-in-anonimato-e-le-culle-per-la-vita.html
https://www.centrodonnapadova.it/news/575-il-parto-in-anonimato-quale-futuro.html
Fonti:
https://www.milanotoday.it/attualita/infermiera-tumore-madre-aiuto.html
https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/04/21/news/daniela_molinari_como_ricerca_madre_per_cura_tumore_lei_dice_no-297393427/
https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/21_aprile_23/daniela-molinari-la-malattia-corre-veloce-non-ho-piu-tempo-mamma-disumana-5293cf62-a3ed-11eb-a7d3-6cda844bb148.shtml
https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/21_aprile_28/09-milano-jhjhjhmncorriere-web-milano-1ee66d04-a781-11eb-b37e-07dee681b819.shtml
https://www.vanityfair.it/news/approfondimenti/2021/04/25/ricerca-della-madre-biologica-che-la-legge-permetta-di-sapere-di-dati-sanitari
https://www.ilmessaggero.it/donna/news/tumore_madre_biologica_cerca_donna_rifiuta_poi_acconsente_ultime_notizie-5938202.html
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/05/04/daniela-molinari-la-madre-biologica-ha-accettato-di-sottoporsi-ai-test-si-accende-la-speranza-di-una-cura-per-il-suo-tumore/6186290/
https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/21_maggio_04/daniela-molinari-madre-biologica-accetta-prelievo-sangue-darle-speranza-guarigione-aeb283bc-ac42-11eb-85bf-b7fbcf91bb8d.shtml?fbclid=IwAR3zY0iVhNUeSAatr73CGY-6sDY3K3IZdq8L93zDVlcsBrwmtg8KDSw_rxQ