Workshop a Belluno - L'Otto per tutte
Il 15, 16 e 17 giugno abbiamo accompagnato otto ragazze, di età compresa tra i 16 e i 18 anni, all’ostello Altanon di Santa Giustina (BL) per il workshop in residenziale dedicato a studentesse e studenti delle province di Padova, Treviso e Belluno per approfondire i temi della violenza contro le donne e gli stereotipi di genere. Le ragazze hanno deciso di prendere parte a quest’esperienza dopo aver partecipato ai percorsi di sensibilizzazione promossi dal Centro Veneto Progetti Donna nelle scuole della provincia di Padova.
I tre giorni di residenziale sono stati organizzati grazie al progetto L’Otto Per Tutte, finanziato dalla Regione Veneto, che ha visto la partecipazione dell’associazione Centro Veneto Progetti Donna, Cooperativa sociale Iside e Belluno DONNA, che gestiscono otto dei centri antiviolenza presenti nella nostra regione.
Il progetto ha permesso così di far partecipare le otto ragazze provenienti dalla provincia di Padova, altre otto ragazze della provincia di Belluno e un ragazzo della provincia di Treviso. Grazie all’eterogeneità del gruppo di partecipanti è stato possibile dedicare un intero pomeriggio allo scambio di conoscenze ed esperienze che le ragazze e il ragazzo avevano maturato grazie ai diversi progetti di educazione e sensibilizzazione che le tre realtà promotrici avevano condotto nelle tre province.
Il secondo giorno è stato affrontato il tema della violenza assistita, attraverso la lettura del libro Luna Park e grazie alla presenza dell’autrice del libro, Livia Rocchi, che ha incontrato il gruppo a cui ha dato l’opportunità di confrontarsi attivamente con lei. Grazie all’intervento della scrittrice abbiamo potuto parlare di una forma di violenza che non sempre viene considerata e che passa spesso in secondo piano, ma che è sempre presente nelle famiglie con padri maltrattanti.
Lo stesso giorno si è parlato inoltre degli orfani speciali, figli di vittime di femminicidio, tramite l’intervento della Dott.ssa Sara Pretalli, che ha condotto parte di una ricerca sull’argomento, e di Simone Da Prà, artista e cantautore, che ha portato la sua testimonianza. Grazie agli aspetti emersi dalla ricerca abbiamo capito come questi orfani, che hanno bisogni speciali proprio a causa del fatto che l’omicida è un familiare della vittima e dei sopravvissuti, vengano trascurati dalla realtà del territorio, che spesso non prevede di dedicare loro l’attenzione particolare di cui necessitano. La sensibilità e disponibilità di Simone ci hanno poi aiutato a comprendere come sia difficile elaborare un evento così devastante per chi sopravvive e come sia sempre importante rispettare i tempi e le modalità individuali per poterlo fare.
L’ultimo giorno abbiamo ragionato su come il nostro linguaggio sia il prodotto e il veicolo di una cultura centrata sul patriarcato, e delle attenzioni quotidiane che possiamo adottare nel nostro modo di parlare con gli altri, per poter dare la stessa importanza sia alle donne che agli uomini grazie al prezioso intervento della professoressa Antonella Cunico, attivamente impegnata in Femminile Plurale a Vicenza.
L’esperienza di residenziale, la prima nel nostro territorio, si è conclusa con un feedback positivo da parte di tutte e tutti e ci auguriamo che possa essere il punto di inizio per uno scambio di idee e di esperienze anche tra le e i più giovani.
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