Nasce il Comitato NoPillon – Veneto
Da un'iniziativa del Coordinamento IRIS dei Centri antiviolenza del Veneto, nasce il Comitato NoPillon del Veneto: un’assemblea pubblica per far ritirare il ddl Pillon
Il Comitato NoPillon ritiene non emendabile il disegno di legge “Norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bi-genitorialità”, noto come ddl Pillon http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01071882.pdf.
È necessario il ritiro perché sono apertamente attaccati diritti civili fondamentali, perché il disegno di legge incide pesantemente sulla vita e sulle emozioni dei minori, mette a rischio le donne che vogliono uscire da relazioni violente, incrementa il conflitto e allunga i tempi di separazione dei coniugi, non considera le disparità economiche ancora presenti tra uomini e donne in Italia e costituisce una pesante ingerenza dello Stato nelle scelte di vita delle persone.
Con il pretesto di salvaguardare i minori e consentire la bi-genitorialità, questa proposta di legge promuove una visione adulto-centrica delle relazioni familiari, senza peraltro considerare i dati di realtà della società italiana.
Il 50,7% delle donne italiane non lavora fuori casa, occupandosi esclusivamente della famiglia (fonte Istat)
Il 40% delle donne che si dimettono dal lavoro fuori casa lo fa dopo la nascita dei figli (fonte: Ispettorato del lavoro)
Il 75% dei padri separati non è in regola con il pagamento degli alimenti (Istat, 2011)
Il 24% delle donne separate, divorziate è a rischio di povertà, contro il 15,3% degli uomini nelle stesse condizioni (Istat 2011)
Dopo la separazione, a veder peggiorare la propria condizione economica sono soprattutto le donne (il 50,9% contro il 40,1%) (Istat 2011)
L’82,5% delle separazioni è consensuale (fonte Istat)
Il 90% degli affidi è condiviso (fonte Istat), senza obbligo di mediazione familiare e di piano genitoriale che secondo il ddl Pillon dovrà essere previamente redatto con un mediatore privato e poi approvato dal giudice.
Nella maggioranza delle separazioni consensuali l’intervento del giudice è necessario per aumentare i tempi di permanenza del figlio presso il padre, non contro la volontà della madre, ma contro la volontà del padre.
Il 51% delle donne separate ha subito violenza (Istat 2014), circostanza quest’ultima che rende la mediazione familiare inapplicabile.
Considerata l’alta percentuale di separazioni consensuali e di affidi condivisi già garantiti dalla legge vigente, è semplice affermare che il ddl Pillon non è pensato per rispondere alle esigenze delle famiglie. Avrà invece l’effetto di scoraggiare separazioni e divorzi, trasformare i minori in “beni” da dividere direttamente a metà come oggetti della casa familiare a discapito del loro benessere, di fatto burocratizzando la genitorialità e incrementando le possibilità di contenzioso tra i coniugi.
Per avviare un confronto il più possibile aperto ed un percorso condiviso da chiunque si batta per i diritti civili e la tutela dei minori, il Comitato sta organizzando una serie di iniziative nell’ambito della mobilitazione nazionale prevista per il 10 novembre 2018 nelle città italiane.
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