Lo stato di attuazione in Italia della Convenzione di Istanbul
La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul) è lo strumento giuridico regionale che rappresenta il livello più avanzato degli standard internazionale di prevenzione e contrasto del complesso fenomeno della violenza contro le donne basata sul genere, di protezione delle donne coinvolte in situazione di violenza e di criminalizzazione dei responsabili.
Ratificata dall'Italia con la Legge 27 giugno 2013, n. 77, chi si occupa di verificare se e come il nostro Paese sta dando corretta esecuzione a questo importante strumento giuridico internazionale?
La risposta si trova all'art. 66 della Convenzione. Quest'ultimo prevede un meccanismo di monitoraggio affidato ad un Gruppo di esperte/i indipendenti (cosiddetto "GREVIO"), il cui compito è proprio quello di di vigilare e valutare l'attuazione della stessa a livello nazionale.
La procedura prevede che tutti gli Stati parte, sulla base di un questionario preparato dal GREVIO, presentino un rapporto sulle misure legislative e di altro tipo destinate a dare attuazione alle disposizioni della Convenzione di Instabul. Il GREVIO, sulla base del rapporto inviato dallo Stato, ma anche sulla base delle informazioni ricevute da ONG e della società civile, elabora la propria analisi e le sue raccomandazioni sull’applicazione della Convenzione a livello nazionale.
L'Italia, coinvolta nella procedura di valutazione insieme a Paesi Bassi e Serbia, ha presentato il suo rapporto il 22 ottobre 2018. Contestualmente è stato presentato anche il rapporto ombra redatto da oltre 30 associazioni ed esperte coordinate da D.i.Re, Donne in rete contro la violenza.
Ciò che emerge dal rapporto ombra è una distanza impressionante tra le norme adottate e declamate e la loro applicazione in concreto e una grave disomogeneità nel territorio nazionale delle norme e dei finanziamenti per azioni/servizi in contrasto alla violenza contro le donne, con conseguente mancanza di tutela dei diritti delle vittime di violenza.
"Il rapporto ombra è uno strumento fondamentale che evidenzia tutte le criticità in relazione all’attuazione della Convenzione di Istanbul in Italia, al di là di quanto affermato dal Governo nel suo rapporto ufficiale”, spiegano Elena Biaggioni e Marcella Pirrone, le avvocate di D.i.Re che hanno coordinato la redazione del rapporto ombra.
“Questo rapporto è tanto più importante se si considera che fin dalla sua formazione l’attuale governo ha mostrato scarsa attenzione ai temi trattati dalla Convenzione di Istanbul, oltre che presentarsi in generale come reazionario rispetto ai diritti e alle libertà delle donne”, sottolinea Lella Palladino, presidente di D.i.Re, la più grande associazione che si occupa di violenza contro le donne in Italia, con le sue 80 organizzazioni che gestiscono centri antiviolenza e case rifugio in 18 regioni.
“Il rapporto ombra elenca cose che ripetiamo quotidianamente in tutte le sedi istituzionali, non ultima la critica al Disegno di legge Pillon su separazione e affido che ci vedrà in piazza il 10 novembre”, ribadisce Palladino. “Vuole essere una critica costruttiva, perché per contrastare la violenza contro le donne occorre essere consapevoli di come e dove intervenire prioritariamente e costruire una sinergia forte tra istituzioni e società civile, in particolare i centri antiviolenza”, conclude la presidente di D.i.Re.
La procedura di valutazione del GREVIO sarà integrata da una visita in Italia in programma per marzo 2019.