Il femminicidio di Agitu
Agitu Ideo Gudeta era una donna che inseguiva e realizzava i suoi sogni.
Era l’incarnazione dell’autodeterminazione femminile che lotta contro le discriminazioni e si fa spazio, superando gli ostacoli imposti dalla società patriarcale.
Agitu, a soli 18 anni, ha lasciato il suo paese d’origine, l’Etiopia, per studiare Sociologia presso la prestigiosa facoltà dell’Università di Trento, finanziata da una borsa di studio.
Agitu è voluta poi ritornare in Etiopia per battersi in prima persona per i diritti degli/lle agricoltori/trici e allevatori/trici locali contro l’espropriazione forzata da parte delle multinazionali. Il Governo etiope non è riuscito a soffocare la sua voce “scomoda”: Agitu è fuggita in Italia e ha chiesto e ottenuto asilo politico.
In Trentino, nella sua amata valle dei Mocheni, Agitu ha lottato per realizzare il suo progetto di vita: dare forma al suo amore per la Terra e la Natura, valorizzando antiche tradizioni, baluardi di sostenibilità. È riuscita a recuperare 11 ettari di terre abbandonate e a salvare dall’estinzione razze autoctone di animali, fondando e dirigendo un’azienda agricola biologica di successo.
Agitu dedicava i suoi giorni e le sue competenze ad alimentare la sua passione, che cercava di trasmettere a tutti e tutte.
Il suo impegno non si è arrestato di fronte a nessuna difficoltà. Al razzismo, alle minacce, agli insulti, ai danni subiti ha reagito con resilienza e coraggio, denunciando il suo aggressore.
I suoi sogni da instancabile imprenditrice erano in continua gestazione e incontenibile era la sua determinazione.
Oggi Agitu non ha più un futuro da immaginare e scrivere.
Come è accaduto a tante, troppe donne, Agitu ha pagato con la vita la sua autonomia e la sua aspirazione alla felicità, colpevole di aver osato trasgredire le leggi del patriarcato.
Come è accaduto a tante, troppe donne, l’ha uccisa un uomo che conosceva, a cui lei aveva dato fiducia.
Questa perdita irreparabile ci impegna a combattere affinché sia l’ultima.
Agitu ci insegna il coraggio di lottare per la libertà di tutte le donne.