Sciopero nazionale NON UNA DI MENO, 8 marzo 2017
COMUNICATO STAMPA
ATTIVITÀ PREVISTE PER L’8 MARZO 2017
NON UNA DI MENO - PADOVA
Anche a Padova è SCIOPERO INTERNAZIONALE DELLE DONNE!
Dall'Argentina, alla Polonia, agli Stati Uniti, all'Italia, in 40 Paesi nel mondo la risposta alla violenza maschile sulle donne sarà una grande affermazione di forza e autodeterminazione.
LE NOSTRE VITE VALGONO - L’8 MARZO 2017 SCIOPERIAMO!
- ORE 09:30 PIAZZA DEI SIGNORI – CORTEO che si svilupperà per le vie del Centro di Padova con diverse tappe in luoghi simbolici per i diritti delle donne
- ORE 13:00 – 18.00 LISTON, PALAZZO MORONI – IL CENTRO ANTIVIOLENZA E NON UNA DI MENO IN PRESIDIO PERMANENTE. Saranno proposte attività di informazione e sensibilizzazione sulla violenza di genere
- ORE 18:00 PIAZZA DEI SIGNORI – CACEROLADA manifestazione con pentole e coperchi (portate in piazza pentole e coperchi) in contemporanea mondiale in 40 paesi.
PER TUTTA LA GIORNATA: LO SCIOPERO È DI 24 ORE
PER 24 ORE BLOCCHIAMO TUTTE LE ATTIVITÀ DI PRODUZIONE E RIPRODUZIONE!
In moltissime città d'Italia e del mondo, noi donne ci riprenderemo l’8 marzo come giornata di lotta: sperimenteremo e praticheremo forme di blocco del lavoro salariato e del lavoro gratuito riproduttivo che svolgiamo ogni giorno, come la pulizia della casa, la preparazione dei pasti e la cura dei figli e delle persone anziane, reinventeremo lo sciopero contro le forme specifiche di violenza, discriminazione e sfruttamento che le donne vivono quotidianamente, 24 ore al giorno, in ogni ambito della vita, pubblico e privato.
UNA GIORNATA SENZA DI NOI perché:
Il 72% del lavoro di cura è svolto da noi donne.
Il 20% di noi donne perde o viene sospesa dal lavoro a causa della maternità.
Il welfare in Italia si appoggia su noi donne come perno centrale del lavoro di cura e assistenza. Questo rende molto difficile uscire da situazioni di violenza in famiglia.
Le donne occupate sono il 46% in Italia, contro il 60% in Europa.
Noi donne veniamo pagate meno: il salario medio percepito delle donne è 1335€, contro i 1670€ degli uomini.
Allora noi l’8 marzo sciopereremo, resteremo a goderci il sole delle piazze contro:
• chi - marito, compagno, amante, partner, parente - ci uccide
• chi, quando siamo vittime di stupro, processa prima noi donne e i nostri comportamenti
• chi scrive leggi sui nostri corpi
• chi ci lascia morire di obiezione di coscienza
• chi ci ricatta con le dimissioni in bianco perché abbiamo figli o forse li avremo
• chi ci offre stipendi comunque più bassi degli uomini a parità di mansioni
• chi “esporta democrazia” in nostro nome e poi alza muri tra noi e la nostra libertà
COME SCIOPERARE L’8 MARZO
Sono molte le forme di sciopero da sperimentare l’8 marzo perché le condizioni in cui lavoriamo e viviamo sono molto diverse. Lo sciopero coinvolgerà lavoratrici dipendenti, autonome, precarie, intermittenti, ma anche disoccupate, studentesse, casalinghe. Indipendentemente dal nostro profilo, tutte siamo coinvolte in molteplici attività, fuori casa e in casa, produttive e riproduttive che sfruttano le nostre capacità e ribadiscono la nostra subalternità.
Ecco alcune possibilità: l’astensione dal lavoro, lo sciopero bianco, lo sciopero del consumo, l’adesione simbolica, lo sciopero digitale, il picchetto…
Lo sciopero si rivolge principalmente alle donne, ma ha più forza se innesca un supporto mutualistico con gli altri lavoratori, le reti relazionali e sociali, chi assume come prioritaria questa lotta. Vogliamo trovare soluzioni condivise e collettive: in Polonia, molti uomini, mariti, compagni, padri, fidanzati, fratelli, nonni, amici, hanno finalmente preso in carico le attività normalmente svolte dalle donne.
Lo sciopero generale di 24 ore è stato proclamato ufficialmente da diverse realtà sindacali. Tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori del pubblico impiego e del privato possono scioperare perché esiste la copertura sindacale generale.
Se sei precaria e non ti è garantito il diritto di scioperare, puoi chiedere un permesso (per esempio per andare a donare il sangue) e astenerti dal lavorare. Per chi lavora in nero o in modo saltuario si possono organizzare iniziative di sostegno materiale e casse di mutuo soccorso.
SOSTENIAMO IL RUOLO DEI CENTRI ANTIVIOLENZA, ORGANIZZANDO NUOVE INIZIATIVE E RILANCIANDO IL PIANO FEMMINISTA CONTRO LA VIOLENZA A PARTIRE DA ESPERIENZA E COMPETENZE DI CHI OPERA IN QUESTO SETTORE!
ci vediamo in piazza l’8 marzo!