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Il Centro Veneto Progetti Donna si costituisce parte civile nel processo penale per il femminicidio di Nicoleta Rotaru

18 Settembre 2024

Il Centro Veneto Progetti Donna, attivo da oltre trent'anni nella prevenzione e nel supporto alle donne che subiscono violenza, annuncia che sì è costituito parte civile, insieme all’Associazione nazionale D.i.Re,  nel processo penale che vede imputato Erik Zorzi per il femminicidio di Nicoleta Rotaru. 
Entrambe le Associazioni sono rappresentate dall’avvocata Aurora D’agostino.

Nicoleta Rotaru è stata uccisa il 2 agosto 2023 dall'ex marito, che ne ha inscenato il suicidio.
Nonostante la famiglia abbia rigettato da subito l’ipotesi del suicidio, visti i noti episodi di violenza precedenti e sottolineando come fosse in procinto di avviare una nuova fase della sua vita, con un nuovo lavoro e un nuovo compagno, per quasi un anno le indagini si sono rivelate superficiali, non indagando in maniera approfondita la possibile responsabilità dell’ex marito.
Nicoleta è stata l'ennesima donna che voleva liberarsi dalla violenza e che ha pagato con la vita la ricerca di giustizia e libertà.

Costituirsi parte civile significa per il Centro Veneto Progetti Donna assumere un ruolo attivo nel processo legale a sostegno della famiglia di Nicoleta Rotaru, partecipando al procedimento per rappresentare non solo la memoria e la dignità di Nicoleta, ma anche il diritto di tutte le donne a vivere libera dalla violenza.
Portare l’esperienza dei Centri antiviolenza ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sul fenomeno della violenza contro le donne, sottolineando la responsabilità che la collettività ha nel contrastarlo e prevenirlo.

Siamo qui come parte civile perché il femminicidio non è un fatto isolato, o un fatto di cronaca, ma l'esito più cruento di una cultura che ancora non riconosce la libertà delle donne. Pensiamo sia importante la parola dei Centri antiviolenza anche per dare una nuova narrazione al fenomeno slegata dalla cronaca e dalla morbosità dell'atto violento e perché quando una donna viene uccisa vengono colpite tutte le donne e vorremmo che tutta la comunità si interrogasse su come invertire la cultura maschilista” dichiara Mariangela Zanni, Presidente del Centro Veneto Progetti Donna.

Aggiunge inoltre “Vogliamo agire anche a tutela delle orfane visto il nostro impegno in questi anni nel territorio che ci ha portate a sostenere già 4 ragazze che hanno perso la madre per mano del padre.” riferendosi al progetto “Orphan of Femicide: Invisible victim” finanziato da Con i Bambini che vede coinvolta l’Associazione in numerose attività a sostegno degli orfani e delle orfane di femminicidio.